Decreto CURA ITALIA (anti-coronavirus)

Decreto anti coronavirus

Il Consiglio dei ministri ha approvato il maxi decreto “Cura Italia” pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 17 marzo 2020.

Le misure principali del decreto “Cura Italia” riguardano sanità, lavoro, tasse e mutui, congelando già la scadenza prevista per il 16 marzo 2020 per tutti gli adempimenti fiscali.

Di seguito le principali misure previste dal decreto per le imprese.

Lavoro

Le misure a sostegno del lavoro sono quelle che occupano gran parte del provvedimento, con una estensione degli ammortizzatori sociali straordinari per tutto il territorio nazionale in maniera retroattiva, già dal 23 febbraio. Per 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, le aziende non potranno licenziare nessuno, anche a fronte di una forte riduzione dei fatturati.

Sospese anche tutte le procedure di licenziamento pendenti avviate dopo il 23 febbraio. Il periodo di quarantena, in ogni caso, viene equiparato alla malattia.

Il governo stanzia in tutto circa 10 miliardi per sostenere gli stipendi dei 5 milioni di lavoratori costretti al fermo forzato e per venire incontro ai genitori con figli e persone non autosufficienti a carico da accudire in casa, in seguito alla chiusura di scuole e centri di assistenza.

Salgono a 5 miliardi i finanziamenti per la cassa integrazione: i datori di lavoro che nell’anno 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19”, per una durata massima di nove settimane.

L’assegno ordinario è concesso anche ai lavoratori di imprese iscritte al Fondo di integrazione salariale, che viene rafforzato con 1,3 miliardi aggiuntivi. Le aziende che si trovano già in cassa integrazione straordinaria o con contratti di solidarietà possono comunque presentare domanda di accesso al trattamento ordinario.

Potenziata la cassa integrazione in deroga con una dotazione di 3,3 miliardi, estesa a tutti i settori del privato, compreso quello agricolo, della pesca e del terzo settore. Esclusi i lavoratori domestici.

Una indennità di “ultima istanza” è prevista per dipendenti e autonomo con redditi sotto i 10mila euro che hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività.

In generale, anche per la pubblica amministrazione viene incentivato il lavoro a distanza, con l’utilizzo massimo di ferie e permessi nel caso in cui non fosse possibile. Fatta eccezione della garanzia di organici minimi per garantire i servizi essenziali. Per i quali comunque si predilige l’uso di procedure online e telefoniche con l’utenza.

Congedi e bonus

I genitori lavoratori con figli fino a 12 anni, e senza alcun limite d’età per chi ha figli disabili, potranno invece usufruire di un congedo di 15 giorni, esteso anche agli autonomi iscritti alla gestione separata dell’Inps. Viene riconosciuta una indennità pari al 50% della retribuzione. Per questa misura la dotazione è di 1,2 miliardi.

In alternativa, è prevista la possibilità di usufruire di un bonus baby sitter di 600 euro, che sale a 1.000 euro per medici, infermieri e operatori sanitari. Si potrà inoltre godere di 12 giorni di permesso retribuito in più per marzo e aprile, con uno stanziamento ulteriore di oltre 550 milioni.

Partite Iva e autonomi

Per professionisti e autonomi sono stati stanziati 3 miliardi a tutela del periodo di inattività. Una indennità una tantum di 600 euro per il mese di marzo (rinnovabile poi ad aprile con un’ulteriore misura) è riconosciuta ai lavoratori autonomi, ai co.co.co., agli stagionali del turismo e dell’agricoltura iscritti alla Gestione Separata INPS o all’Assicurazione obbligatoria Ago sempre presso l’INPS (art. 27 e 28).

La stessa indennità è riconosciuta ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo. Previsto anche un sostegno, nel limite massimo di 10 milioni di euro, per i collaboratori di società e associazioni sportive dilettantistiche. Cento euro vanno invece ai lavoratori con buste paga fino a 40mila euro, che in questi giorni sono sul posto di lavoro, senza che la somma concorra alla formazione del reddito.

Prorogati i termini di presentazione delle domande di disoccupazione agricola, Naspi e Diss-Coll.

Liquidità a imprese e famiglie

Per fornire liquidità alle imprese in difficoltà, il governo stanzia una dote di 1 miliardo di euro per rafforzare il Fondo di garanzia delle Pmi, a cui si potrà accedere gratuitamente con un aumento dell’importo massimo per singola impresa a 5 milioni di euro.

La norma si aggiunge ai 7 miliardi che Cdp ha già smesso a disposizione. Il ministero dell’Economia è autorizzato inoltre a rilasciare la garanzia dello Stato in favore di Sace per sostenere il credito all’esportazione nel settore turistico, tra i più colpiti in questo momento di crisi.

Solo per le micro e piccole e medie imprese, è prevista una clausola per salvare i fidi e sospendere il pagamento delle rate dei mutui fino al 30 settembre 2020. Per le imprese più grandi, il meccanismo di garanzia pubblica prevede invece il coinvolgimento di Cdp con una dota di 500 milioni.

Per un periodo di nove mesi, i lavoratori autonomi che abbiano registrato un calo del fatturato superiore al 33% di quello dell’ultimo anno, possono poi accedere al Fondo Gasparrini per la sospensione del pagamento delle rate dei mutui sulla prima casa, senza necessità di presentare l’Isee. In aiuto delle famiglie, arriva anche il rinvio del pagamento dei contributi per il lavoro domestico.

Per botteghe e negozi, è riconosciuto un credito d’imposta del 60 per cento dell’ammontare del canone di affitto, relativo al mese di marzo 2020. Per i tassisti che installano paratie divisorie nell’auto è destinato un finanziamento di 2 milioni di euro.

Il Fondo per il trasporto aereo viene incrementato di 200 milioni, concedendo inoltre la cassa integrazione in deroga ai dipendenti di Air Italy fino a 12 mesi. Nel decreto è prevista anche una norma ad hoc per Alitalia, con l’autorizzazione alla costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia o controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta

Stop a tasse e contributi

Lo stop all’attività di riscossione da parte della Agenzia delle entrate era arrivata già nei giorni scorsi. Ora viene confermata nel decreto e prorogata fino al 31 maggio, anche per l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli.

Sospesi i versamenti di ritenute, contributi previdenziali e assistenziali con scadenza 16 marzo. La prossima scadenza è prevista per il 20 marzo. Fanno eccezione le imprese con ricavi non superiori ai 2 milioni di euro, per i quali lo stop al pagamento delle tasse, dall’Iva ai contributi, è esteso fino al 31 maggio.

Stop alle ritenute d’acconto per le aziende con ricavi non superiori a 400mila euro. Per le attività, dai teatri alle agenzie di viaggio, dalle palestre ai cinema, che hanno subito lo stop dovuto alle decisioni del governo per contenere il virus, sono sospesi i versamenti delle imposte fino a maggio, senza sanzioni e interessi.

Le società sportive e dilettantistiche potranno sospendere i pagamenti fino al 30 giugno. Dopodiché, in tutti questi casi, si potrà procedere a pagare in un’unica soluzione o tramite cinque rate mensili. Rinviate a fine maggio anche le tasse sul gioco.

Restano valide invece le scadenze per le comunicazioni sui dati relativi al 730 precompilato e alle spese detraibili.

Proroghe e rinvii.

A tutte le società è consentito di convocare l’assemblea di approvazione del bilancio entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio. Slittano quindi al 30 giugno i termini per la chiusura dei conti del 2019. I soci e gli azionisti possono partecipare alle assemblee per via telematica. Rinvio al 31 maggio anche per i rendiconti e bilanci di esercizio per gli enti locali.

Prorogate di 60 giorni le nomine dei componenti di Agcom e Garante della privacy. I documenti d’identità in scadenza avranno validità fino al 31 agosto, tranne che per l’espatrio.

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